La sfida
I proprietari dell’immobile, un rustico in sassi dell’inizio del 900, solo in parte già ristrutturato, volevano abbattere i costi per il riscaldamento della parte già abitata servita da caldaia a GPL, termosifoni e stufa a pellet, e ristrutturare la parte disabitata, trasformandole in un’unica abitazione servita dallo stesso impianto.

La caldaia a GPL doveva essere eliminata per i costi elevatissimi di riscaldamento e per questioni di sicurezza, che escludevano di tenere una caldaia a GPL nel seminterrato dell’abitazione.

Per limitare i costi di ristrutturazione si è deciso di mantenere parte dei termosifoni esistenti e di optare per riscaldamento a parete per salvare i pavimenti esistenti in legno sulla zona notte.

Serviva inoltre un sistema che permettesse anche di raffrescare il sottotetto.

La soluzione 

Con la ristrutturazione, la casa è stata coibentata con un cappotto da 16 cm in lana di roccia, un isolamento di 10 centimetri di lana di legno + 10 cm di lana di roccia sul tetto e serramenti a tripla camera.

Per il riscaldamento è stata installata una pompa di calore elettrica SPHERA EVO BOX con accumulo da 300 litri e integratore elettrico, che fornisce acqua a temperature differenti in modo da poter alimentare sia i termosifoni del piano terra che le pareti radianti e i pavimenti radianti del primo piano, che il ventilconvettore installato nel sottotetto. In estate la pompa di calore viene usata anche per raffrescare il sottotetto.

Ogni stanza è dotata di termostati WI-FI, che regolano il funzionamento della pompa di calore in funzione della temperatura.

Sul tetto sono stati installati 6 kW di pannelli fotovoltaici, collegati ad una batteria da 10kW per favorire l’autoconsumo di energia.

Attraverso la App Clivet è possibile comandare tutto l’impianto da smartphone.