I produttori di pompe di calore saranno obbligati dalle norme a utilizzare gas refrigeranti molto più ecologici, vediamo come si arriverà a soluzioni innovative in breve tempo.

La riduzione delle emissioni di carbonio e il risparmio energetico sono due obiettivi fondamentali nel momento in cui si sceglie di realizzare un impianto per la climatizzazione all’interno di una nuova casa, oppure di effettuare un upgrade del sistema già esistente. Come ben sappiamo le pompe di calore rappresentano una soluzione amica dell’ambiente in grado di riscaldare, rinfrescare e persino favorire la distribuzione dell’produrre acqua calda sanitaria nell’abitazione, operando grazie a un’energia pulita come quella fornita dall’aria, dall’acqua o dal calore presente nel sottosuolo.

Nei precedenti articoli abbiamo avuto modo di capire l’importanza del ruolo del refrigerante all’interno di una pompa di calore, scoprendo come le norme siano diventate sempre più stringenti in termini di sicurezza e che nell’immediato futuro i produttori saranno “obbligati” a utilizzare gas refrigeranti molto più ecologici, come ad esempio il propano.

Il propano è un gas naturale, indicato dalla sigla R290, che vanta un Potenziale di Riscaldamento Globale (GWP) pari a 3, un valore nettamente inferiore rispetto a un altro refrigerante, già ecologico, comunemente utilizzato nei prodotti adibiti alla climatizzazione come il Difluorometano R32 (GWP: 675). Un’enormità se si considerano i valori di altri refrigeranti del passato, come ad esempio l’R410A (GWP: 2090), che dal 2025 non potrà più essere immesso sul mercato, perché vietato dai regolamenti Europei.

L’R290 rappresenta in questo momento l’alternativa più ecologica all’R32, ma deve sottostare a normative tali per cui è preferibile utilizzarlo in unità che vengano installate all’esterno degli edifici.

La migliore soluzione per usufruire oggi di tutti i vantaggi del refrigerante R290, che oltre a essere più ecologico vanta una maggiore efficienza rispetto all’R32, è scegliere un modello basato sulla tecnologia Hydro-Split.

Niente refrigerante tra le mura domestiche


Le pompe di calore hydro-split sono composte da un’unità esterna e da un’unità interna, collegate soltanto da tubazioni idroniche, nelle quali cioè scorre acqua. Il risultato è che all’interno della casa non scorrono tubazioni frigorifere, azzerando il rischio di perdite di refrigerante.

Quali sono le principali differenze tra questo sistema e i classici prodotti con tecnologia Refrigerant-Split?

Innanzitutto, l’ubicazione dello scambiatore in cui avviene in trasferimento termico tra il fluido refrigerante e l’acqua dell’impianto. Nel caso di sistemi Refrigerant-Split è posizionato nell’unità interna, mentre in quelli Hydro-Split viene lasciato all’esterno, in modo da far entrare acqua già riscaldata o raffreddata (a seconda della stagione) nell’abitazione. 

La Tecnologia Hydro-split, inoltre elimina ogni tipo di restrizione sulla carica del refrigerante da utilizzare all’interno dell’abitazione, evitando di costringere l’utilizzatore a fare riferimento alla normativa EN 378. 
Non solo: i prodotti di questo tipo prevedono una manutenzione molto più semplice e non necessitano del patentino F-gas.
 

Le soluzioni Hydro-Split firmate Clivet
Il comfort sostenibile e il benessere dell’individuo e dell’ambiente

Il comfort sostenibile e il benessere dell’individuo e dell’ambiente sono i due pilastri che da oltre 35 anni guidano l’operato di Clivet, azienda sempre pronta a guidare il cambiamentorinnovarsi  e a investire sulle nuove tecnologie. Non è un caso che, in aggiunta alla sua ampia gamma di pompe di calore splittate Refrigerant-Split, pompe di calore monoblocco con refrigerante ecologico R32 e pompe di calore monoblocco a propano (R290), Clivet abbia aperto le sue porte alle pompe di calore Hydro-Split.

Merito dei nuovi moduli idronici, che possono essere abbinati alle pompe di calore della famiglia EDGE, sia al modello EDGE EVO 2.0 a R-32 che alla nuova EDGE F che utilizza il propano R-290, le soluzioni Hydro-Split di Clivet offrono un sistema splittato ad acqua che rende l’applicazione in ambito residenziale ancora più semplice, sicura ed ecologica.

  • La versione a torre del modulo idronico pensato per un’installazione a basamento e caratterizzata dalla possibilità di optare per un serbatoio di accumulo per l’acqua calda sanitaria da 190 o 250 litri. L’unità è inoltre dotata, come tutti gli altri prodotti della linea, di vaso d’espansione impianto, accumulo inerziale integrato, filtro defangatore magnetico con valvole di sicurezza e WiFi integrato per il collegamento da remoto all’app dedicata. 
  • La variante compatta del modulo idronico non prevede un serbatoio di accumulo, ma dispone di una valvola a 3 vie per la produzione di ACS. 
  • A parete che, a differenza della versione a torre, prevede un serbatoio di accumulo più piccolo di 50 litri. In aggiunta al vaso d’espansione impianto da 8 litri, il prodotto è caratterizzato da un vaso d’espansone ACS da 3 litri e da un kit idrico rilancio mono-zona già compreso nell’unità standard. 
  • La versione a incasso del modulo idronico che rappresenta una vera e propria centrale termica completa inserita nella parete di casa. Dotata di accumulo ACS da 150 litri, espandibile fino a un massimo di 300 litri, l’unità interna offre dimensioni compatte ed è disponibile anche in una versione ibrida con caldaia da 24 kW o 34 kW. Come gli altri moduli, prevede vaso d’espansione impianto (12 litri), accumulo inerziale (15 litri), filtro defangatore magnetico con valvole di sicurezza e miscelatrice antiscottatura.